"Popoli camminanti, tradizione orale, immigrazione ed esilio"
La tematica della serata, non nego, che dal principio mi ha un po' spaventato.
La mia condizione la vedevo forse come distante da certe problematiche, che legavo ad un contesto strettamente geo-politico per un eccesso di miopia.
"Popoli camminanti, tradizione orale, immigrazione ed esilio" sono prismi attraverso cui si rivela una poliedria di significati e in tal senso ho cercato di inserire la mia partecipazione.
L'esilio come stazionamento apotropaico, "canto" della memoria o luogo mistico della propria creatività.
L'esilio come astrazione (abstrahere=allontanare).
Poeti d'esilio sono coloro, che ermeticamente si (in)cantano nella parola, scarnificandola, svuotandola di umanità, paradossalmente esiliandola nel luogo dell'origine, in quel Verbo, che SOLO era in principio.
(In)canto apotropaico vuol essere proprio un "m'accuse" in tal senso.
Un diverso modo di intendere l'esilio della parola e lo "stare ai margini" di certo poetare che è solo conseguenza della ricerca di un'identità elevata o soltanto elucubrata, in cui si sostanzia un ritorno atavico a certa cultura misterica e iniziatica, che sottrae "consolazione" alla parola, e con essa un naturale istinto alla relazione e alla ricerca dell'altro.
Isolamento, esilio volontario ma pur sempre esilio, emarginazione e pur tuttavia "contaminazione", necessaria alla vita, sì come il Verbo contaminandosi con la carne si è fatto conforto e redenzione.
(IN)CANTO APOTROPAICO
Hai avuto tempo per l’ardore
Quando ancora bruciavi la terra
Con lo sguardo, assetandola
Tergendone gli umori sanguinolenti
Del Legno, distillando
Impre(di)cato il Verbo in
Liturgia di Incantesimi.
Senza più lo scandalo della Carne
Lacerata e offesa
La parola resta poco più che un rito
Apotropaico e misterico;
Ora scrivi ai margini di un foglio,
Didascalico
Racconti di immagini;
Ora sei a(c)corto di parole.
Siccome infamie
Si tacciono o si confidano
In gravoso esodo.
Hai avuto tempo
Financo per la mansuetudine
Quando ancora strenuo
La carne in brani ricucivi
Intorno all’osso, il candore
Sempre, ripetutamente
(Ri)velandone.
Esiliato dalla carne
Il Verbo
E’ tornato alla Casa del Padre
Inerpicato
Inferto
Votato
Ad Antico Testamento.
Corpo mistico,
Particola
Offerta in sacrificio
Alla mensa della vanità?
E sia!
Chi sei ora?
Che funzione hai?
(inedita)
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